Diagnosi

RADIOLOGIA TRADIZIONALE

Le caratteristiche radiologiche dipendono dalla sede della lesione, dalla durata dei sintomi e dell'età del paziente. Un difetto ovoidale o tondeggiante di radiotrasparenza ossea è apprezzabile nel 75% dei pazienti. Questo difetto è solitamente più piccolo di 1.5 cm di diametro ed è associato con un grado variabile di sclerosi corticale ed endoossea. La sede del tumore determina il grado della sclerosi dell'osso. In tumori midollari la sclerosi è minima o assente. I tumori corticali e sottoperiostei provocano una sclerosi considerevole. I tumori di vecchia data dimostrano la sclerosi più accentuata. I bambini mostrano una risposta sclerotica maggiore degli adulti. In tumori subarticolari ed intracapsulari la sclerosi reattiva può essere assente o minima, o può accadere relativamente distante alla lesione. Questa sclerosi si presenta solitamente in tumori del collo femorale perché non c'è periosteo coperto da cartilagine articolare sulla superficie. I tumori intraarticolari possono presentare versamento con concomitante perdita prematura di cartilagine. L'osteoartrosi interessa circa una metà dei pazienti con tumori intraarticolari. Raramente è documentabile una osteoporosi localizzata presumibilmente come conseguenza al disuso. Questa può essere descritta come zona di osteopenia intorno all'articolazione. Nelle localizzazioni spinali possono essere evidenti anomalie di allineamento, quale la scoliosi, la cifosi o l'iperlordosi. In bambini con un tumore di vecchia data, l'osso implicato può dimostrare la crescita eccessiva. Le radiografie rimangono il principae mezzo di indagine di imaging nella diagnosi ortopedica. Solitamente, la radiografia è il primo esame effettuato in pazienti con dolore osseo. In 3/4 dei pazienti una diagnosi può essere suggerita in base ai risultati radiografici. Tuttavia, alcune zone dello scheletro sono difficili da valutare usando le radiografie normali nei pazienti con un sospetto Osteoma Osteoide. Queste zone includono la colonna vertebrale, il collo femorale e le piccole ossa delle mani e dei piedi. Nella colonna vertebrale le ombre di sovrapposizione delle vertebre possono mascherare facilmente il tumore. 

Falsi Positivi/Negativi: Un lungo elenco di condizioni può mimare un Osteoma Osteoide. Se eccessiva, la nuova formazione dell'osso può mascherare il nidus con conseguente diagnosi falso-negativa. Quando il tumore è in un osso lungo, una reazione periostea può accadere distante alla lesione o in un osso adiacente; questi fattori possono causare problemi diagnostici. Tuttavia, questa difficoltà non deve scoraggiare il radiologo nel fare la diagnosi. Comune è la confusione con l'ascesso di Brodie. Sia l'Osteoblastoma che l'Osteoma Osteoide hanno una tendenza a localizzarsi negli elementi posteriori della colonna vertebrale. Entrambi sono tumori osteoblastici e sono differenziabili principalmente per le loro dimensoni. L'Osteoblastoma diventa considerevolmente più grande degli Osteomi e pertanto meglio identificabile sulle radiografie normali.


TCTAC

La TAC è la tecnica diagnostica più adeguata per la precisa localizzazione del nidus. Il nidus appare più evidente dopo la somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto. Il nidus presenta diversi gradi di mineralizzazione che variano da amorfo, puntiforme, anulare o uniformemente denso (in rari casi). La sclerosi reattiva attorno al nidus varia da estremamente densa ad assente.

La TAC è particolarmente sensibile nelle sedi con anatomia complessa come i peduncoli vertebrali, le lamine vertebrali e il collo femorale.

Falsi Positivi/Negativi: La TAC può presentare dubbi diagnostici a causa dell'effetto di volume parziale nelle lesioni di piccole dimensioni. Raramente, l'osteoma osteoide può essere confuso con l'ascesso di Brodie. La TAC può presentare falsi-negativi nei tumori extracorticali. La TAC può non essere diagnostica nell'osteoma osteoide quando il nidus presenta una localizzazione trabecolare a causa d i una scarsa differenza di densità attorno al nidus.


RMRISONANZA MAGNETICA

Il nidus è isointenso rispetto al muscolo nelle sequenze T1 pesate. Il segnale cresce di intensità nelle sequenze T2 pesate ma rimane comunque basso.

In circa il 60% dei pazienti è possibile evidenziare un edema del midollo osseo attorno al nidus. Un edema dei tessuti molli è documentabile in prossimità del tumore in circa la metà dei pazienti. L'edema attorno al nidus è più frequente nei pazienti giovani.

Le lesioni intra-articolari causano un ispessimento sinoviale o una infiammazione con versamento articolare, che può essere chiaramente evidenziabile alla Risonanza Magnetica.

La Risonanza Magnetica è assai sensibile nel dimostrare il nidus che presenta un aspetto differente a seconda della sua posizione relativamente alla corticale ossea. Rispetto alle altre tecniche la Risonanza Magnetica è più sensibile nella diagnosi dell'osteoma trabecolare dove, al contrario, la diagnosi è difficile con la Radiologia Tradizionale e la TAC.

Falsi Positivi/Negativi: Nella diagnosi dei tumori intracorticali la Risonanza Magnetica non è così attendibile come nella diagnosi dei tumori trabecolari.


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 MEDICINA NUCLEARE

La Scintigrafia con fosfonati di Tecnezio presenta una intenso iperaccumolo nella sede del tumore. Occasionalmente, è riconoscibile una area di doppia densità nella quale si osserva un piccolo spot di iperaccumolo all'interno di un'area più ampia di diffusa iperdensità.


La SPECT può essere utile nelle aree con anatomia complessa come gli elementi posteriori ella colonna vertebrale. L'imaging con radionuclidi può essere impiegata anche intra-operatoriamente per localizzare il tumore e per verificare la rimozione completa del nidus tramite un detettore manuale. Recentemente, la PET con 18-fluorodesossiglucosio è stata utilizzata nella diagnosi dell'osteoma osteoide.


L'intervallo medio tra l'insorgenza dei sintomi e la diagnosi è di 28 mesi nei tumori localizzati nella colonna vertebrale. La Scintigrafia riduce tale intervallo medio alla diagnosi in circa il 66% dei pazienti. La sensibilità della Scintigrafia è estremamente alta ed è considerata mandatoria nei pazienti con scoliosi dolorosa; in tali casi la Scintigrafia può evidenziare il tumore prima che siano apprezzabili alterazioni radiografiche.

ECOGRAFIA

Alcuni studi preliminari sull'impiego dell'ecografia con Doppler nella diagnosi dell'osteoma osteoide hanno mostrato risultati promettenti. Tale tecnica è anche stata utilizzata per guidare la localizzazione percutanea e la biopsia. Studi con Eco color Doppler hanno dimostrato chiaramente la marcata vascolarizzazione del nidus e l'arteria afferente in un paziente e unicamente l'arteria afferente in un altra paziente (vedi Bibliografia).

L'Ecografia è anche stata utilizzata nella diagnosi degli osteomi osteoidi intraarticolari. Alcuni Autori affermano che la dimostrazione ecografica di una irregolarità corticale e di una sinovite focale suggeriscono la possibilità di un osteoma osteoide intra-articolare che richiede, quindi, un ulteriore approfondimento con altre tecniche di imaging.

Una sufficiente esperienza non è ancora stata acquisita per valutare la confidenza della metodica.

ANGIOGRAFIA

Un Osteoma Osteoide è marcatamente ipervascolarizzato, tale caratteristica può essere dimostrata angiograficamente. Il nidus è la parte più vascolarizzata del tumore, con una intensa circoscritta presa di contrasto che appare nella fase arteriosa precoci e persiste in fase venosa.

La presa di contrasto persistente in fase venosa in corso di arteriografia è considerata diagnosttica di Osteoma Osteoide.

Falsi Positivi/Negativi: L'ascesso di Brodie può essere difficilmente distinguibile angiograficamente dall'Osteoma Osteoide. L'ipervascolarizzazione può infatti essere presente nell'ascesso di Brodie ma la persistente presa di contrasto in fase venosa, caratteristica nell'Osteoma Osteoide, usualmente non è apprezzabile nell'ascesso di Brodie.

Per l'invasività della metodica e l'accuratezza diagnostica delle altre tecniche di imaging precedentemente descritte, l'Angiografia è attualmente raramente impiegata nella diagnosi dell'Osteoma Osteoide.

per ulteriori informazioni: info@osteomaosteoide.it